LA POLITICA DEGLI INSULTI
L'on. Matteo Salvini è un inadeguato al suo ruolo oltre la limitata cerchia della maggioranza dei leghisti a lui consentanea, un fustigatore esagerato delle magagne altrui (sicuro indizio di coda di paglia), un chiagne e fotte, degno erede del suo mentore Maroni, persona intelligente e capace, che per fare carriera politica alla corte del re dei chiagne e fotte, Bossi, che seppe inventarsi, propagandare ed imporre un'inesistente questione settentrionale, talvolta si abbassa anche lui all'eloquio e a mezzucci da troglodita.
Salvini, soprattutto, è un contaballe (altro indizio infallibile di coda di paglia), la maggiore delle quali è che la riforma Fornero delle pensioni (2011) abbia portato l'età di pensionamento a 67 anni, e la sua autrice merita per questo la gogna e il dileggio, facendo finta di dimenticarsi che è invece stata la riforma Sacconi (2010), votata anche dalla Lega Nord, ad averlo deciso.[1] Da questo punto di vista è un degno competitore del contaballe Renzi.
Uno dei segni del declino italiano (e talvolta europeo) è che politici contaballe di terza o quarta fila come Salvini e Renzi (o Hollande in Francia e la Merkel in Germania) sono assurti a ruoli di leader nazionali.
[1] Lettera all’On. Matteo Salvini
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